In un contesto in rapida accelerazione tecnologica non è più possibile ignorare le opportunità offerte dalla digitalizzazione.
Dalle trasformazioni legate all’industria 4.0 fino allo sviluppo di progetti per sviluppare le Digital Skills dei dipendenti, le direttrici del cambiamento passano attraverso nuovi strumenti e nuove competenze, che devono essere integrati nella cultura aziendale senza che vengano persi i vantaggi acquisiti durante le lunghe storie che caratterizzano l’industria del Made in Italy.
Gruppo Boero sta sviluppando in maniera progressiva una sua identità digitale, intesa non solo come presenza sempre più capillare nella rete attraverso i progetti nati per comunicare i suoi brand, ma come arricchimento della sua esperienza attraverso progetti che portano l’innovazione digitale all’interno dei diversi processi di business.
Il processo di digitalizzazione del Gruppo Boero
In stretta collaborazione con poli di eccellenza come l’Innovation Hub del Politecnico di Milano, il processo di digitalizzazione ha coinvolto diversi snodi strategici dell’organizzazione.
“La prima azione è stata quella di analizzare la maturità digitale del Gruppo – spiega Manuele Dechaud, Innovation & Total Quality Manager del Gruppo Boero – il test studiato da PoliMi e Confindustria è stato fatto già nel 2020, ancor prima che la pandemia evidenziasse l’importanza strategica di una dimensione digitale matura.
Essere partiti già due anni fa ci ha consentito di raggiungere ad oggi un incremento del 20% dell’indice di salute digitale, portando il valore a 4 su 5, un incremento che si è accompagnato a una riduzione del 20% dell’inefficienza operativa.”
Andando nel dettaglio il test misura quattro dimensioni d’analisi: l’esecuzione (come un processo è eseguito e gestito) l’organizzazione (la struttura organizzativa che sottende l’esecuzione dei processi) monitoraggio e controllo (come e quanto un’impresa misura, monitora e tiene sotto controllo gli indicatori di performance di un processo), le tecnologie (cioè la mappa delle soluzioni a supporto dei processi).
L’analisi delle dimensioni avviene all’interno di ciascuno dei macro-processi che compongono la value chain dell’impresa: progettazione e ingegneria, produzione, qualità̀, manutenzione, logistica, supply chain, risorse umane e marketing, vendite e customer care.
“Le prime innovazioni sono state fatte in stabilimento con la manutenzione predittiva, l’automazione dei processi e lo sviluppo di strumenti di pianificazione e ripianificazione.
È seguito un grande sforzo di digitalizzazione a livello organizzativo e commerciale” Il valore di incremento della digitalizzazione sull’organizzazione è del 10,4% se confrontato con il 2020 “Rinnovare le piattaforme dedicate ai brand ci ha permesso di sviluppare dei veri e propri servizi digitali come l’e-learning per i nostri clienti, o il market place di e-commerce studiato per potenziare le opportunità dei punti vendita fisici, attraverso il concetto di scaffale infinito, senza rischiare di rompere il patto di alleanza e consulenza fra commerciali e distributori.
La logica è quella di valorizzare in maniera cooperativa le strategie digitali, attraverso uno scambio di dati e informazioni che rendano più agevoli ordini e gestione del magazzino a vantaggio del cliente finale.”
Grazie allo sviluppo di questi progetti il marketing, il customer service e le vendite hanno fatto un balzo in un solo anno del 23,43%. Importanti le innovazioni anche nel post vendita e nell’analisi dei dati per focalizzare le campagne di marketing più utili in futuro al consumatore finale, oltre allo studio di nuovi prodotti.
La transizione digitale è uno degli strumenti promossi a livello europeo per creare sinergie lungo le filiere produttive, con vantaggi anche nella sostenibilità.
Attraverso la Comunicazione “Digitising European Industry” si sono attivate reti di partnership e best practice per rafforzare il collegamento tra Ricerca e Industria e consentire una regia dell’innovazione tale da creare un sistema capace di superare i limiti della frammentazione produttiva.
L’azione si basa su una rete di soggetti composta da Competence Center (CC) e Digital Innovation Hub (DIH), di cui è parte anche il Digital Hub Liguria, che ha messo a disposizione del Gruppo Boero il progetto “Liguria 4.0: Mappa delle soluzioni tecnologiche abilitanti”
Una trasformazione organizzativa che ha inciso molto nell’accelerare la cultura digitale interna è l’adozione dello smart working, che ha contribuito a ridurre l’impatto ambientale, (grazie alla riduzione degli spostamenti in automobile) e spesso il benessere dei dipendenti.
Le tecnologie maturate in questo ambito riguardano gli aspetti della scrivania virtuale, che andrà sempre più ad arricchirsi di servizi, primo fra tutti la formazione in e-learning, utilizzabile in maniera flessibile e in armonia con la gestione personale del tempo.
L’eliminazione negli anni della molteplicità di server aziendali a favore di una soluzione centralizzata, ha migliorato la gestione dell’organizzazione virtuale, attraverso una raccolta e una gestione dei dati aziendali razionale e sicura.
Se spesso il concetto di digitalizzazione fa temere la spersonalizzazione delle relazioni, i progetti fino a qui sviluppati hanno invece mostrato di aumentare l’agilità della comunicazione e la riduzione dei carichi poco creativi.
La progressiva digitalizzazione è una porta a nuove possibilità, come quella di far parte di network regionali o nazionali in cui sperimentare la riduzione dei rischi e la creazione di opportunità condivise grazie alle nuove competenze e tecnologie.