Il video evento creato per Expo 2020 dall’artista Michele Tranquillini veste la tecnologia con i gesti della poesia.
Seguire l’intuizione di una linea che porta alla sorpresa. La forza del linguaggio del nuovo video affidato a Michele Tranquillini da Davide Rampello, per raccontare le aziende partner di Padiglione Italia a Dubai, è proprio in quel rincorrersi delle idee.
Michele Tranquillini collega tra loro i progetti che raccontano l’identità di ogni azienda con un filo d’inchiostro che si muove dal pennino con una dinamicità che ricalca quella con cui i brand hanno attraversato il tempo, i luoghi e le innovazioni.
“Il disegno è aperto al cambiamento, accende scintille di curiosità – spiega l’artista illustratore – e oggi il dialogo tra digitale e analogico permette di riprodurre diversi livelli di racconto e dare vita agli oggetti. Attraverso il digitale nasce un gioco di rimandi tra disegno, oggetti, parole che coinvolge chi guarda lasciandogli immaginare, divertendosi, che forma nascerà, in che modo tanti pezzi fanno nascere un concetto e come ci si arriva”.
Il progetto “Saper fare” di Boero
Per il progetto “Saper fare”, che fa parte delle attività celebrative per la Giornata dell’Italia a Expo2020 Dubai sono stati ipotizzati circa 8 video ricuciti in un’unica narrazione immersiva, proiettata su uno schermo di 15×10 metri posizionato di fronte al Belvedere del Padiglione.
Un wall su cui scorrono una dopo l’altra le eccellenze italiane che comporranno un’unica storia in cui lo spettatore si potrà immergere, attraversandola quasi in prima persona.
“La scelta della Direzione Artistica di affidare al disegno le storie di tecnologia è stata molto stimolante. Siamo abituati a immagini fotografiche o a grafiche con effetti speciali, ma la moltiplicazione di possibilità offerte dalla tecnologia possono essere raccontate ancora meglio attraverso la semplicità e l’onestà del disegno.
Uno strumento che non esagera ma trova strade creative e incontra l’immaginazione dello spettatore, vero e proprio additivo al mio tratto, indispensabile per ottenere tanti effetti straordinari quanti sono gli osservatori”.
Come raccontare il “Saper fare” di Gruppo Boero?
Per raccontare il Gruppo Boero, Tranquillini ha indagato con un’intervista i punti chiave del nostro Saper Fare: “tutte le aziende raccontate sono unite dal talento molto italiano dell’inventiva, ovvero dalla capacità di improvvisare soluzioni in situazioni impreviste e imprevedibili e di rendere questa immediatezza di risposta un’arte efficiente.
Per quanto riguarda Gruppo Boero, il suo tema cardine di saper portare la bellezza è un tema affascinante. Mi ha costretto a chiedermi: cosa è realmente bello? Mi sono risposto che una cosa è bella quando è generativa. Sono rimasto colpito dal progetto che ridà colore ai borghi d’Italia“.
“Da tempo mi chiedevo chi facesse tornare in vita le tinte autentiche, le campiture sui palazzi tra cui passeggiamo. L’ambiente in cui ci muoviamo è importante per il nostro benessere e la creazione delle palette di colore è senza dubbio qualcosa di generativo, su più piani.
Nel video, cerco di appoggiarmi ai piccoli particolari che si trovano in una via o in una piazza per far sentire lo spettatore presente nel disegno, dargli appigli di realtà; la fotografia spesso ci distrae da quei dettagli che invece danno concretezza a un luogo e ne animano lo spazio“.
Generare bellezza attraverso innovazione e immaginazione
Per far uscire dal foglio, e poi dallo schermo, i caratteri più significativi del brand Gruppo Boero e della sua Ricerca, lo storyteller ha usato il gesto quasi magico del pennello, attraverso cui l’acquarello mette in scena la concretezza di altri momenti che per ora non vi sveliamo.
“È stato bello entrare in contatto con la passione dei ricercatori che trasmette in maniera autentica la magia della sperimentazione sui colori. La bellezza è la porta della conoscenza“.
L’innovazione non ha bisogno di artifizi: basta mettere insieme meglio quello che si ha già.
Lo sanno i nostri bricoleur, gli architetti, i progettisti, gli armatori che ogni giorno si affidano al Gruppo Boero per generare qualcosa di nuovo, divertendosi nell’impegno di dare nuova forma e nuova cura ai loro progetti, e che hanno come principale materia prima la dote dell’immaginazione.