Rosso Boero. Nel marchio una sintesi di energia.
Forse era il 1956: difficile per i figli dei protagonisti ricordare, perché erano entrambi bambini. Sicuramente era il momento di due inizi. Seduti in uno dei tavolini tra le antiche strade di Genova c’erano Ettore Veruggio, tra i pionieri dell’arte pubblicitaria, fondatore della storica agenzia Firma e centro di gravità di un collettivo di illustratori, e Federico Mario Boero, che all’amico aveva chiesto come illustrare in pochi tratti la sintesi delle cose in cui credeva.
L’obiettivo era incorniciare il nome di famiglia in un marchio che potesse rimanere impresso nella memoria e che ricordasse anche a chi lavorava nel progetto, da dove si era partiti e cosa occorreva custodire.
“Aiutami a dare un segno al mio saper fare vernici” Beppe Veruggio immagina così la conversazione tra suo padre e Federico Mario Boero, terza generazione della famiglia, cui si deve la decisione di costruire un marchio e lanciare l’azienda nel mass market.
Una forma conosciuta e gustosa, familiare e semplice.
Il risultato di questa creativo scambio lo chiamavano, con affetto, il “formaggino”, perché la sua forma ricalcava un triangolo addolcito dagli spigoli, come quei cremosi spicchi avvolti nella carta d’argento e sistemati in una scatola rotonda. Una forma conosciuta e gustosa, familiare e semplice.
Gruppo Boero e il simbolo del cigno.
Il simbolo del cigno, che ancora oggi rappresenta il Gruppo Boero e ne racconta la sua identità, aveva in sé diversi messaggi: un cigno nero ricordava, per contrasto, il bianco candido della biacca, la prima manifattura Boero che era base (da tempo superata dall’innovazione) per ogni colore, la forma elegante simbolo di bellezza e il legame con Genova, di cui il cigno, per la leggenda di Cignus, fondatore di uno dei popoli più antichi d’Europa, era emblematico simbolo.
Il rosso Boero nel marchio ufficiale.
Ma è il rosso Boero che ancora oggi colpisce lo sguardo e attira l’attenzione. Rosso: un colore energetico, vitale, che invita all’azione. È il colore della concretezza, intesa come dinamismo, l’emblema, per molte delle teorie del colore, dell’origine di qualcosa di nuovo, che concentra la potenza creativa.
Quel rosso è stato il colore ufficiale del marchio registrato nel 1968. Anche se le varianti del logo sono state molte (dal bianco originario, all’arancione, al verde e al blu) solo quel rosso Boero ha richiamato l’attenzione e costruito la fiducia di tante generazioni di professionisti: il rosso era un sinonimo di qualità, riservato, per un periodo ai prodotti di fascia alta, quelli più performanti e tecnicamente innovativi.
L’utilizzo delle bande rosse e nere.
C’è un’altra caratteristica che ha segnato la storia del brand e che, nonostante un breve abbandono, è stata recuperata: le bande rosse e nere che accompagnavano il logo. Un abbinamento che forse ha attinto a ispirazione classiche, all’amore già dei Greci dei colori vivi e pieni in contrasto, in particolare, appunto, il rosso abbinato al nero, come compare nella ceramica, e anche nelle statue e nei templi.
Nelle confezioni Boero quelle bande creavano un armonico contrasto con la grazia del cigno incorniciato nel suo emblema: una caratteristica del packaging abbandonata per poco tempo e reinserita per accontentare le molte richieste di chi ormai era affezionato a quello stile, a dimostrazione che ogni scelta è un dialogo con i clienti.
“Mio padre teneva moltissimo a quelle bande – ricorda Andreina Boero, custode della memoria del Gruppo e oggi Presidente Onorario di una realtà divenuta internazionale ma attenta a non perdere il suo nucleo di valori – Rappresentavano un abito facilmente riconoscibile e quindi una forma di cortesia per il cliente, di cui dovevamo rispettare la necessità di non perdere tempo nella scelta, di andare a colpo sicuro. Un modo per essere trovati nel momento in cui si aveva bisogno di noi e si sapeva di voler scegliere noi”.
C’è tanta memoria in quel marchio che ancora oggi tramanda l’entusiasmo degli inizi, quando si ragionava di creatività seduti a un tavolino, per creare qualcosa di memorabile e riconoscibile.
Il nuovo sito Boero
Sotto quel segno sono successe tante cose e oggi ne iniziano altre: a gennaio 2022 debutta on line il nuovo sito Boero, un nuovo punto di contatto con i professionisti del settore. Un luogo semplice da navigare, esaustivo e ricco di contenuti per raccontare il filo rosso che lega i tanti momenti di una lunga storia, nata nel 1831 e puntellata di aneddoti.
Anche quel filo ha la stessa energia degli inizi, quello iconico del Rosso Boero, la firma che mettiamo su ogni progetto.