“La barca a vela è un piccolo mondo in cui possiamo affrontare su scala ridotta i grandi problemi del pianeta. È un modello per vivere in leggerezza“.
Giovanni Soldini, campione di regate oceaniche, quel mondo lo fa volare veloce a filo d’acqua, grazie a uno studio preciso di progettazione della leggerezza: una caccia al superfluo, una ricerca dell’ottimizzazione. “Su una barca il peso è fondamentale. Si è costretti a decidere cosa è davvero necessario, cosa è possibile rendere più compatto. Già nella gestione degli spazi e nell’obbligo alla scelta, il navigare ti dà una lezione di vita. Poi ne trovi i vantaggi: hai tutto a portata di mano, trovi le cose in un attimo“.
Progettare la leggerezza
Si potrebbe dire che è un mondo in cui la scarsità si presenta come occasione e dove un’attenta preparazione evita successivi e inutili carichi cognitivi. “Devi fare i conti quotidianamente con l’acqua a disposizione, con la spazzatura che crei e ogni scelta a monte ha un impatto che diventa un tuo problema, che sei costretto a risolvere direttamente tu, senza la possibilità di delegare“. Un insegnamento che ci fa riflettere sulla pessima abitudine dell’essere umano, quando non è un puntino nel mare, a dimenticare le conseguenze delle sue azioni sull’ambiente intorno.
Essere in situazione di “fragilità“, di parità con la natura, come può essere una traversata oceanica, costringe a non sentirsi al di sopra dell’ambiente in cui ci si muove.
“Poi c’è la necessità di essere autonomi, di saper fare il carpentiere, l’elettricista, il cuoco, il sarto nel caso si rompa una vela. Io ho imparato a fare il letto quando ho iniziato a navigare: la barca è riuscita dove non è riuscita mia madre“.
La ricerca della leggerezza
La ricerca della leggerezza come filosofia di vita che porta ad alte performance, è però possibile solo avendo dei punti fermi, legami solidi che consentono, anche loro, di non avere distrazione da potenziali problemi legati al ricalcolo continuo della fiducia. “Un buon legame è una grande opportunità. È prezioso quando il dare e avere si costruisce su reciproche funzionalità di scopo. Per arrivare ad alte performance testiamo continuamente idee, tecnologie, soluzioni e ne facciamo esperienza. Ma l’esperienza ha bisogno di continuità di relazione. Ci si sceglie anche per la capacità di sperimentare nel rispetto reciproco: vale nei rapporti personali come nelle partnership“.
Per Soldini la ricerca è fondamentale: non ci sono soluzioni definitive e nessuno può illudersi di aver raggiunto la perfezione, c’è sempre qualcosa da scoprire o da migliorare. Un atteggiamento che sicuramente ci fa sentire grande corrispondenza con questo atleta, anche per le occasioni di sviluppo di prodotto che ci offre.
“Ho incominciato a collaborare con Boero nel 1997 durante la costruzione di Fila, la barca con la quale ho vinto il giro del mondo in solitario. Sin da subito é stata proprio la ricerca della leggerezza e della performance a guidarci e poter contare su un rapporto di fiducia con una azienda così dinamica e importante ha sicuramente garantito ottimi risultati. Negli anni i prodotti e le soluzioni sono diventati sempre più avanzati ed efficienti. Siamo infine arrivati al Trimarano Maserati, sempre collaborando per un obbiettivo condiviso. Grazie a Boero ho potuto accedere nel tempo al meglio della tecnologia e della ricerca nell’ambito dei prodotti vernicianti, che giocano un ruolo importante ai fini del risultato e della performance di un’imbarcazione da corsa come Maserati Multi 70”.